Arrivò davanti al portone di casa con
un lieve affanno e con le chiavi in mano. L'adrenalina gli veniva su
sempre in quel momento. Con un gesto frenetico infilò la chiave
nella toppa ma proprio in quel momento sentì un dito picchettare
forte sulla sua spalla destra. Si voltò e vide l'uomo, barba
incolta, naso aquilino e capelli raccolti in un lungo codino, stretto
nel suo cappotto lungo di pelle nera. Di fianco a lui quell'altro, di
cui percepì solo la corporatura robusta, col volto nascosto da
quella macchina infernale che rilasciava quella luce rossa ipnotica.
(In quei tempi non era una buona
idea uscire di casa, se non per andare al lavoro- per quelli che
ancora ne avevano uno. Certo, anche restando a casa il rischio di
controlli era alto, ma uscire per strada, in particolare di sera,
equivaleva quasi a consegnarsi spontaneamente. Ma lui non poteva
rinunciare anche a quello. Amava camminare all'aria aperta, amava
contare i suoi passi sul marciapiede. Amava in particolare fermarsi
agli incroci, guardarli, perché lo facevano pensare alla possibilità
di scegliere, di cambiare direzione, di essere libero, a tutte quelle
possibilità che ormai da tempo ci erano state tolte, subdolamente.
In quei momenti non gli importava della Crisi, gli importava solo di
camminare.)
- Alè. Inviato 214- si presentò
l'uomo
- Alè- rispose lui
- Prego- disse l'uomo e gli porse un
foglio grande a quadretti e un pennarello nero.
- Proprio qui, adesso? Non c'è
molta luce. Possiamo salire a casa?
- Prego- ripetè l'uomo, con una
vena di compiaciuto sadismo.
Sapeva di avere un minuto, non un
secondo di più. Cominciò a scrivere febbrilmente, dopo aver
appoggiato il foglio sul portone. Si accorse che l'uomo con la lucina
rossa si era spostato dietro di lui. “Pensa, pensa, ricorda,
scrivi, scrivi”. Man mano che scriveva il suo volto si avvicinava
sempre di più al foglio e quando scrisse l'ultimo numero si accorse
che la punta del naso ormai quasi sfiorava la superficie ruvida della
carta. Poi, lentamente, allontanò il viso senza distogliere gli
occhi dal foglio, come un pittore che si allontana dalla tela. Erano
passati 53 secondi.
- Ma che bravo- disse l'inviato 214- Ora
dia qui.
Quasi gli strappò il foglio di mano e
cominciò a leggere, assorto. Questo era sempre il momento peggiore.
Dopo qualche istante di silenzio gelido, l'uomo cominciò a scuotere
il capo con veemenza. E d'un tratto... sciack, uno schiaffo a mano
aperta in pieno volto.
- Hai un figlio piccolo, vero?
- Sì
Un pugno, dritto sulla mandibola.
- E come lo nutri? D'aria?
- N-no- (in quel momento capì)
- Cioè, brutto pezzo di merda, vuoi
che chi ci guarderà stasera pensi che ve la passate alla grande,
che state bene? Magari non spendendo nulla per far mangiare il
piccolo al quale rifilate i vostri avanzi? Io qua vedo spese per le
bollette, spese per l'auto e un cazzo di niente per dar da mangiare
a quel marmocchio di merda. Vuoi che la gente non vi compatisca, che
pensi che vi meritiate le difficoltà perché trascurate vostro
figlio? Ennò brutto coglione, non funziona così. Sta Crisi si
chiama così perché la gente sta male, ma se tu mi presenti un
resoconto delle tue spese fatto così alla cazzo chi ci guarda non
ci crede e ci mandi il servizio in vacca. Cristo, ti dimentichi
proprio il bambino! Che sappiamo tutti che alla gente, non ho mai
capito il perché a dire il vero, piacciono i bambini.
- Mi scusi, mi scusi- iniziò a implorarlo, piangendo (si fece un'immensa tristezza)- Posso aggiungerlo adesso.
Posso?
- Ennò cazzone, troppo facile-
estrasse un altro foglio e un altro pennarello dalla giacca- E
adesso forza, tutto daccapo. Ma questa volta userai il pennarello
quasi scarico.
- No, la prego, il pennarello quasi
scarico no.
- Il pennarello quasi scarico sì. E
ricorda, alitare sulla punta non serve a un cazzo di niente se non a
farti perdere tempo prezioso. Hai un minuto.
(Si narra che qualche tempo dopo
l'inviato 780, durante un controllo a casa dei Sig.ri
Quartasettimana, riscontrò delle forti irregolarità. Per
terrorizzare il capofamiglia strattonò violentemente la di lui
giovane figlia che cadendo urtò la testa allo spigolo del tavolo e
perse i sensi. Il Sig. Quartasettimana gli si scagliò contro, ne
nacque una colluttazione che si concluse con il volo dell'inviato 780
dalla finestra del quinto piano. Secondo molti fu quello l'incipit
della rivolta.
Non trascorsero neanche due mesi che
il Sig. Quartasettimana si recò in salumeria con la figlia, ormai
completamente ristabilita, e ordinò due etti di San Daniele. E disse
al salumiere che anche se ne aveva fatti due e trenta non importava,
poteva lasciare quei trenta grammi in più. Perché ormai nessuno
aveva più paura)
Dallo stile mi ricordi Bagni Proeliator, sei davvero bravo.
RispondiEliminati ringrazio, anche per avermi fatto conoscere bagni proeliator che nella mia ignoranza non conoscevo
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