giovedì 4 luglio 2013

Il migliore



Lupin non c'è più, da qualche settimana è semplicemente scomparso. Lupin è un gatto, uno dei miei 5 gatti, per la precisione. E se proprio vogliamo essere ancora più precisi, era il migliore dei miei gatti.
Non come le due femminucce, che non fanno altro che miagolare e strusciarsi e, diciamocelo, sono un po' stucchevoli.
Non come Bufalo, che secondo me è molto stressato, forse depresso addirittura e sono convinto abbia seri problemi di rapporti con l'altro sesso.
Non come quello psicopatico di Fuhrer, con quello sguardo allucinato e quella macchia nera sul muso a mo' di baffetti, che prima o poi sono sicuro lo troverà il modo di uccidermi.
Lupin no. Aveva una sua gran dignità con quel portamento regale e il suo pelo corto lucente, tutto nero. I nostri rapporti erano improntati a una estrema cordialità. Quando mi vedeva avvicinarmi a lui per un paio di carezze faceva quell'espressione come a dire “Vai tranquillo”. Ma non dovevo esagerare, altrimenti si scostava, ché due uomini non possono perdere tempo in troppe smancerie.
Poi, da un giorno all'altro, è scomparso e non l'ho visto più e chissà ora dov'è. In momenti di inguaribile malinconia, lo immagino novello Emile Hirsch, mentre si fa le unghie su qualche albero dell'Alaska per poi rientrare nel suo magic bus. Sarebbe il tipo. Mi manca, Lupin.
Magari sono solo un illuso a pensare sia ancora vivo ma se per caso lo doveste avvistare da qualche parte, vi prego contattatemi. O, almeno, mangiatelo voi.