venerdì 31 maggio 2013

Al semaforo


Rosso.

- Ohi, che fai? Dove vai?
- Aspetta-

(cinque secondi dopo)

- Il bagagliaio non era chiuso bene.
- Per un attimo ho pensato che eri sceso per scappare via.
- E se l'avessi fatto veramente? Tu che avresti fatto?
- Sarei scesa e scappata via anch'io.


Verde.



A. Skujina, Via, 2013, 100x142, acrilico su carta, 



giovedì 16 maggio 2013

Editoriale belloccio


Ue'! Sentite come scende bene quest'editoriale, manco fosse un cosmopolitan.


Sì, è vero, l'ultimo post di Grillo non è il massimo (mi riferisco a questo: http://www.beppegrillo.it/2013/05/kabobo_ditalia.html ).
(Avvertenze: chi pensa che il Movimento covi in sé umori della peggiore destra dovrebbe vergognarsi. Oltre a ricordare una semplice parola: Rodotà).
E però proprio per questo Beppe deve stare attento a non prestare il fianco alla stampa della sinistra inciucista (quella che prima delle elezioni diceva “il movimento cosa?”, mentre IO E SOLO IO ne prevedevo il successo). Su dai, Beppe, il Movimento è una bella cosa, nuova, fresca, non ti puoi permettere queste leggerezze.

Con un post del genere potrebbero ad esempio accusarti di aver riportato, in qualche decina di righe senza capo né coda, tre vicende criminali i cui protagonisti sono tutti stranieri di colore (uno, fra l'altro, pure comunitario), solo per solleticare gli istinti più bassi dei tuoi lettori.

Potrebbero dirti che hai voluto strumentalmente ridurre un tema complesso come quello dell'immigrazione a tre vicende di cronaca nera, a un problema di ordine e sicurezza, a scarcerazioni facili ed espulsioni mancate. Narrare in maniera apparentemente neutra tre brutte storie per far emergere o esaltare un bieco sentimento. Sentimento che qualche scupoloso potrebbe scorgere puntualmente in moltissimi dei commenti al post.
Qualche lettore, per malignare, potrebbe pensare che nel momento in cui, nella parte finale del post, non individui responsabili né soluzioni, in realtà né stai indicando una ben chiara.

Qualcuno in malafede potrebbe addirittura insinuare la concomitanza dell'uscita di questo post con il comizio che nello stesso giorno devi tenere nel feudo gentiliniano, Treviso. E insomma, potrebbero imputarti la volontà di rastrellare un po' di quei voti. O addirittura scriverebbero che, siccome molti di quei voti sono già diventati tuoi, è solo una mossa per tenerteli stretti.

Ora siccome è chiaro che non è così e chi pensa il contrario è in malafede e dovrebbe vergognarsi (e ricordarsi Rodotà), cerca di stare più attentino, dai.

Ma a parte questo, a parte queste minuzie, questi piccoli errori in cui incorrono Grillo e il Movimento e che per nulla scalfiscono la ventata di freschezza che hanno portato (come avevo ampiamente previsto) nelle stanze ammuffite del potere, altre sono le cose vergognose.
Ora ve ne dico una, una roba terribile: Anna Finocchiaro.

(Ah? Visto che editoriale?)

E adesso, chill-out.


A.S.



A. Skujina, Rifugio 8, 2013, 20,5x24, acrilico su plastica

martedì 7 maggio 2013

Fine mese




Arrivò davanti al portone di casa con un lieve affanno e con le chiavi in mano. L'adrenalina gli veniva su sempre in quel momento. Con un gesto frenetico infilò la chiave nella toppa ma proprio in quel momento sentì un dito picchettare forte sulla sua spalla destra. Si voltò e vide l'uomo, barba incolta, naso aquilino e capelli raccolti in un lungo codino, stretto nel suo cappotto lungo di pelle nera. Di fianco a lui quell'altro, di cui percepì solo la corporatura robusta, col volto nascosto da quella macchina infernale che rilasciava quella luce rossa ipnotica.

(In quei tempi non era una buona idea uscire di casa, se non per andare al lavoro- per quelli che ancora ne avevano uno. Certo, anche restando a casa il rischio di controlli era alto, ma uscire per strada, in particolare di sera, equivaleva quasi a consegnarsi spontaneamente. Ma lui non poteva rinunciare anche a quello. Amava camminare all'aria aperta, amava contare i suoi passi sul marciapiede. Amava in particolare fermarsi agli incroci, guardarli, perché lo facevano pensare alla possibilità di scegliere, di cambiare direzione, di essere libero, a tutte quelle possibilità che ormai da tempo ci erano state tolte, subdolamente. In quei momenti non gli importava della Crisi, gli importava solo di camminare.)

Alè. Inviato 214- si presentò l'uomo
- Alè- rispose lui
- Prego- disse l'uomo e gli porse un foglio grande a quadretti e un pennarello nero.
- Proprio qui, adesso? Non c'è molta luce. Possiamo salire a casa?
- Prego- ripetè l'uomo, con una vena di compiaciuto sadismo.

Sapeva di avere un minuto, non un secondo di più. Cominciò a scrivere febbrilmente, dopo aver appoggiato il foglio sul portone. Si accorse che l'uomo con la lucina rossa si era spostato dietro di lui. “Pensa, pensa, ricorda, scrivi, scrivi”. Man mano che scriveva il suo volto si avvicinava sempre di più al foglio e quando scrisse l'ultimo numero si accorse che la punta del naso ormai quasi sfiorava la superficie ruvida della carta. Poi, lentamente, allontanò il viso senza distogliere gli occhi dal foglio, come un pittore che si allontana dalla tela. Erano passati 53 secondi.

- Ma che bravo- disse l'inviato 214- Ora dia qui.

Quasi gli strappò il foglio di mano e cominciò a leggere, assorto. Questo era sempre il momento peggiore. Dopo qualche istante di silenzio gelido, l'uomo cominciò a scuotere il capo con veemenza. E d'un tratto... sciack, uno schiaffo a mano aperta in pieno volto.

- Hai un figlio piccolo, vero?
- Sì

Un pugno, dritto sulla mandibola.

- E come lo nutri? D'aria?
- N-no- (in quel momento capì)
- Cioè, brutto pezzo di merda, vuoi che chi ci guarderà stasera pensi che ve la passate alla grande, che state bene? Magari non spendendo nulla per far mangiare il piccolo al quale rifilate i vostri avanzi? Io qua vedo spese per le bollette, spese per l'auto e un cazzo di niente per dar da mangiare a quel marmocchio di merda. Vuoi che la gente non vi compatisca, che pensi che vi meritiate le difficoltà perché trascurate vostro figlio? Ennò brutto coglione, non funziona così. Sta Crisi si chiama così perché la gente sta male, ma se tu mi presenti un resoconto delle tue spese fatto così alla cazzo chi ci guarda non ci crede e ci mandi il servizio in vacca. Cristo, ti dimentichi proprio il bambino! Che sappiamo tutti che alla gente, non ho mai capito il perché a dire il vero, piacciono i bambini.
- Mi scusi, mi scusi- iniziò a implorarlo, piangendo (si fece un'immensa tristezza)- Posso aggiungerlo adesso. Posso?
- Ennò cazzone, troppo facile- estrasse un altro foglio e un altro pennarello dalla giacca- E adesso forza, tutto daccapo. Ma questa volta userai il pennarello quasi scarico.
- No, la prego, il pennarello quasi scarico no.
- Il pennarello quasi scarico sì. E ricorda, alitare sulla punta non serve a un cazzo di niente se non a farti perdere tempo prezioso. Hai un minuto.





(Si narra che qualche tempo dopo l'inviato 780, durante un controllo a casa dei Sig.ri Quartasettimana, riscontrò delle forti irregolarità. Per terrorizzare il capofamiglia strattonò violentemente la di lui giovane figlia che cadendo urtò la testa allo spigolo del tavolo e perse i sensi. Il Sig. Quartasettimana gli si scagliò contro, ne nacque una colluttazione che si concluse con il volo dell'inviato 780 dalla finestra del quinto piano. Secondo molti fu quello l'incipit della rivolta.
Non trascorsero neanche due mesi che il Sig. Quartasettimana si recò in salumeria con la figlia, ormai completamente ristabilita, e ordinò due etti di San Daniele. E disse al salumiere che anche se ne aveva fatti due e trenta non importava, poteva lasciare quei trenta grammi in più. Perché ormai nessuno aveva più paura)

sabato 4 maggio 2013

La visita

A. Skujina, Dubbio 11, 2012, 35x38, acrilico su carta




Il rantolo veniva da lì, da fuori, proprio sotto la finestra della mia stanza da letto. Era un verso che non saprei definire, era qualcosa che non avevo mai sentito prima. Dopo aver vissuto qualche anno anno in campagna, ho imparato a distinguere tutti i suoni e le voci della natura e questo non ne faceva parte per un semplice motivo: non era naturale. Veniva dal profondo: rabbioso, disperato e malvagio allo stesso tempo.
Mi avvicinai alle persiane provando a scorgere qualcosa ma l'unica cosa che riuscivo a distinguere erano le cime degli alberi schiaffeggiate dal vento. Il rantolo si interruppe per un secondo. Poi ricominciò, più forte di prima.
Dovevo capire cosa fosse quel lamento, altrimenti avrei passato il resto dei miei giorni nel terrore di sentirlo di nuovo.

Decisi di uscire.
Appena aprii la porta la tramontana mi diede il suo benvenuto, scompigliandomi i capelli e costringendomi ad abbassare lo sguardo per evitare che la terra mi entrasse negli occhi. Le gambe, già tremolanti, ebbero uno spasmo per quel freddo inatteso.
Feci due passi alla mia destra e quando risollevai di nuovo la testa mi bloccai raggelato, perché fu allora che lo vidi.

Seduto, appoggiato con la schiena al muro, di fianco alla finestra, c'era quell'essere. Era un uomo, ma non era un uomo. Aveva il corpo deforme, totalmente sproporzionato; non aveva gambe ma un ammasso di bozzi disarticolati e irregolari. Aveva il capo chino e, al posto dei capelli, delle specie di fili di paglia secca gli nascondevano il volto o qualsiasi altra cosa ci fosse lì sotto. Notai che le sue mani, enormi e rattrappite, in preda a movimenti convulsi si muovevano a ridosso del ventre gonfio.
In quella frazione di secondo in cui gli occhi di colpo si abituano all'oscurità, capii. Penso che nessuno possa sopportare la vista di un orrore del genere. E io non faccio eccezione.
Lo stomaco di quell'essere era dilaniato, squarciato. E Lui ci affondava dentro i suoi arti, che si muovevano incontrollati, come impazziti, finché con violenza Lui non riusciva a riprenderne il domino e a spingerli dentro. Con la stessa violenza estraeva le sue stesse viscere. E poi... poi se lo mangiava, ingozzandosi a tal punto che rimetteva istantaneamente ciò che ingurgitava.
Il mio terrore e il mio disgusto era inferiore solo alla famelicità con la quale faceva scempio di sé.
Sentii le vertebre accartocciarsi l'una sopra l'altra. E le gambe... beh, le gambe non le avevo più. Caddi a terra, all'indietro.

Fu allora che si accorse della mia presenza. Si voltò e silenzioso e infido strisciò veloce come un serpente e, neanche il tempo di un battito di ciglia, era a meno di un metro di distanza da me.
D'improvviso il silenzio: il vento si placò e né da lui né tanto meno da me veniva più alcun suono. Per un attimo ebbi l'assurda sensazione che fossimo due innamorati troppo timidi per darsi il primo bacio.
Ma poi.
Ma poi lentamente sollevò il capo. I fili di paglia sulla sua testa si aprirono come un sipario, portando allo scoperto il suo volto. Che non era un volto: bianco come la luna, non aveva apparentemente bocca, non aveva naso, non aveva lineamenti. E non aveva occhi, a meno che non si potessero definire tali quelle due punte di spillo così nere che mi penetravano dentro anche in quel buio.
Ancora il silenzio.
E poi urlò. Lo so, ho detto che non aveva bocca, ma in quel momento era come se la vedessi, anche se non c'era. E da lì, da quell'antro invisibile che fino a poco prima aveva dilaniato la propria carne, uscì un urlo che mi risuonerà sempre dentro, infinito, lacerante, terrificante, defintivo:
“UAAAAAAAAAAARRRRGHHRODOTAAAAAAA'”

venerdì 3 maggio 2013

Molto calmo

A. Skujina, Rifugio, 2013, 75x115, acrilico su carta



Governo, nominati sottosegretari e ministri: sono 40. Come da fiaba.

(Sono un po' deluso. Non c'è neanche uno straccio di sottosegretario cinese)

Catricalà viceministro. Era in quota "cognomi tronchi". 

A Fassina viene data la delega sulla riforma fiscale. Ma solo se mette in ordine la cameretta.

Un sottosegretario alla Giustizia si chiama Beretta. Dice che ha la soluzione per il sovraffollamento delle carceri.

Il ministro Pd Zanonato: “Il nucleare non è di per sé sbagliato”. Ad esempio nel vostro congresso andrebbe bene.

Al Ministero dell'Istruzione c'è la Carrozza. Ma prima di dirlo aspetterei mezzanotte.*

Gelmini: "Abbiamo puntato i piedi". Al posto delle solite ginocchia.

Berlusconi ora vuole cambiare la Costituzione. È che con l'attuale gli gira sempre tutto male.

Alfano: “Da Letta, musica per le nostre orecchie”. È stato quando ha usato il fischietto a ultrasuoni.

(Dunque, vediamo se ho capito bene: Berlusconi tiene sotto ricatto il Pd, si è fatto dare ministeri chiave e costringerà ad approvare leggi che tranquillizzino lui e l'elettorato Pdl, se ne prenderà il merito, poi arriveranno i primi problemi, mancheranno i soldi, si dovranno prendere nuovi provvedimenti impopolari, il Pdl si sfilerà, si romperà l'alleanza, cadrà il governo e la colpa sarà della negra)

(Comunque sbaglia chi dice che si sta riconsegnando il Paese a Berlusconi. Per il semplice motivo che non ha mai smesso di averlo in mano)

Gasparri ringrazia i carabinieri, uno di loro risponde: "Si ricordi del suo dito medio". "È vero, ringrazio anche lui".

Torino, tesserato Pd si scaglia contro Fassino: "Ci avete deluso!". Poi gli hanno detto del governo.

Larghe intese, Bindi: "Non si può parlare di legittimazione reciproca". Ma di semplice chimica.

(Ieri ho spiegato al mio cane sta cosa del governissimo ed è corso ad abbandonarsi in autostrada)

(In momenti bui e duri come questo, il mio faro restano le ultime parole che mio padre mi sussurrò dal letto di morte: "Mi sto cagando addosso" )

Parma, parte l'inceneritore: già bruciate le prime promesse.

M5s contro il sen. Mastrangeli, vota la rete. Vince di un soffio la garrota.

Intanto bufera sul prof. Becchi, considerato vicino al Movimento. Io però concordo con lui: la gente impugnerà i fucili. Per sfilarseli dal culo.

Vaticano, la gendarmeria viene addestrata all'antisommossa dalla polizia italiana. Rendiamo grazie a Diaz.

Tenute antisommossa in Vaticano. Dai France', non si vive di ricordi.

Esercitazioni antisommossa in Vaticano. Ai gendarmi viene insegnato come fronteggiare i rivoltosi ed evangelizzarli pesantemente.

Ratzinger torna in Vaticano. Lì c'è meno fila alla posta.


Scoperta in Puglia una cellula terroristica che incitava ad azioni suicide. O se preferite, chiamatela pizzica.

Inghilterra, madre compra sperma per la figlia: "Adesso lo finisci".

Scienziati rilevano che nel cosmo è presente una asimmetria fra materia e antimateria. Ed è lì che arriva Letta.

Lo studio è stato condotto su delle particelle, i mesoni, e ha evidenziato un comportamento mai osservato prima. Ma si sa, la primavera...

(A proposito di Letta, di recente ha dichiarato che nel suo personale pantheon c'è anche il ragazzo di Piazza Tienanmen. Quello dentro il carrarmato)


L'ex ministro Clini consiglia di tenere le stesse mutande per quattro giorni. Escluso il tempo per staccarle.


Clini consiglia di cambiarsi le mutande ogni quattro giorni. Cioè, addirittura tre giorni prima?

Le Iene, Brignano contro Mammuccari. Magari in un bel frontale.

Oslo è senza rifiuti per i propri inceneritori. Facile così.

Pony stacca falange a bambina di quattro anni. Ma è così carino!

Anniversario della morte di Mussolini. Quello che nessuno dice, a quasi 70 anni di distanza, è che dalla sua prospettiva quelli a testa in giù siamo noi.


* feat xanax