mercoledì 6 luglio 2011

Il vaso del mistero


Parlo ovviamente del vaso della foto. Ci sono vari modi di entrare in possesso di un vaso e da ieri ne ho scoperto uno nuovo. E' sufficiente dare un passaggio, al tizio che te lo chiede, dall'incrocio di Lucugnano fino a Taurisano (sono circa 10 km) e il gioco è fatto: con ogni probabilità costui per ringraziarti ti regalerà un vaso cinese stile “Ming”, quello della foto. Non so dire che livello di patacca sia, comunque è un cazzo di vasone.

Sono cose che possono succedere se dai un passaggio a uno fino a Taurisano. A me è successo ieri, tornando da Tricase Porto con Agnese. Ho caricato questo tizio, che chiamerò Signor A., che aveva una faccia di terra rossa come poche: inizialmente gli andava bene venire a Specchia come noi, poi però mi ha chiesto molto gentilmente di allungare per una manciata di km (8) e portarlo a casa sua a Taurisano. E vabbè. Tralascio la descrizione del personaggio e i suoi racconti di vita durante il tragitto. Sta di fatto che, e vi prego di immaginare la scena e la nostra faccia, una volta arrivati a casa sua, A. è entrato ed è uscito imbracciando il vaso, un dono per la “nostra gentilezza”.
Ho provato più volte a rifiutare. Niente, non c'era verso. Ora il vaso è a casa mia.

In un simile frangente, di fronte a cotanto dono, c'era solo una cosa che una qualsiasi persona normale avrebbe fatto e quella cosa è: pensare male.

Perché mi ha dato quel vaso? Cosa c'è sotto? Quale segreto nasconde questo evento?

Le considerazioni/ipotesi emerse sono le seguenti:

1) Prima di tutto impossibile non notare che il vaso “Ming” è apparso nella mia vita poco dopo il post dedicato ad Ai Weiwei, dove mostravo proprio l'opera in cui l'artista cinese rompe un vaso della dinastia Ming. Avete mai visto coincidenze del genere? Io sì. Ma ovviamente questa non è una coincidenza. Assolutamente pacifico che il destino stia cercando di dirmi qualcosa.

2) Quando il vaso mi è stato consegnato, mi è subito venuto in mente che potesse contenere un ordigno, ma soprattutto della DROGA. Non era così: me ne sono accertato subito, grazie ad Agnese che me ne mostrava l'interno mentre io rischiavo di far andare a schiantare la macchina più o meno all'altezza di Ruffano. E allora ho pensato: se non contiene DROGA, allora forse è fatto di DROGA. Ecco, questa è un'ipotesi plausibile. Sto leccando a intervalli regolari le pareti del narcovaso. Per ora nulla. Ma confido che, superato il primo strato, incontrerò presto quantità significative di STUPEFACENTI.

3) Questa è un'intuizione di Agnese e quindi il merito va essenzialmente a lei: il vaso è CATTIVO. Insomma, il Signor A. in quei 9 km insieme ci ha raccontato una sfilza assortita di sfighe occorsegli negli ultimi anni. E sembrava proprio che avesse fretta di liberarsi di quel vaso. Da qui l'ovvia deduzione: è un vaso MALVAGIO, foriero di SCIAGURE. Immagino che A. abbia provato a disfarsene buttandolo da qualche scogliera, ma poi niente, tornava a casa e se lo ritrovava lì. Solo cedendo l'infernale oggetto a dei puri di cuore e di spirito, sarebbe stato libero. Non appena il vaso è salito in macchina, è iniziato a piovere e il lettore dell'auto ha espulso da solo il cd. Serve altro?
E anche quando A. ci ha salutato , quel “Se vi sposate, auguri e tanta felicità” suonava beffardo. Da stamattina già ci guardiamo male.
Comunque, per non sbagliare, ho sistemato il vaso nella stanza con la bambola assassina della foto sotto, così male che vada entrano in conflitto fra loro e io intanto guadagno tempo.

Un'altra cosa: sul fondo del vaso è riportata la data 03/02/1997. Dopo accurata indagine, ho scoperto che la cosa più significativa avvenuta in quel giorno fu un decreto legislativo su "imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose". Sono ora alle prese con lo studio di tutta la normativa collegata per cogliere i segni che sicuramente ci sono e capire come sia corretto muovermi.

Boh. Se qualcuno di voi sa qualcosa, se qualcuno avesse delle rivelazioni da farmi, se qualcuno pensa di aver capito il segreto che si cela dietro quel maledetto vaso, è pregato di contattarmi.

Ad ogni modo, quando in futuro mi chiederanno un passaggio fino a Lecce (53km), il minimo che potranno fare per sdebitarsi sarà intestarmi una casa. Pazienza se poi sarà infestata.


5 commenti:

  1. Che bellii questi racconti di avvenimenti che in questo grigio nord non immagineresti così ben dipinti sul paesaggio.
    Da noi servono trenta punti al ristorante cinese per avere uno di quei vasi lì, vuoi mettere quanto è più figo il tuo sistema?

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  2. ahahahah splendido!!!!

    by Signor A.

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  3. Io avrei fatto lo stesso pensiero di Agnese!!! Ma sono cresciuta a pane e telefilm americani... esempio: ''Streghe'' tutte le serie!!! ...e quindi non sono attendibile...

    Altre teorie: il vaso non gli piaceva , voleva ringraziarvi, e ha preso 2 piccioni con una fava!
    (dalle mie parti non si regalano vasi..se mai si offre un caffè..o una busta di mandarini!! castagne..o quello che c'è a seconda del periodo!)

    Altra ipotesi: non so perchè mi è venuto in mente...un'urna funeraria! E la data sul fondo...a ricordo del caro estinto!!!
    Dai scherzo!!! La più probabile è l'ipotesi 2, con un livello di confidenza del 99%!

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  4. Purtroppo, caro Donato, ho scoperto qualcosa che non ti farà felice. Il 3 febbraio, come tu ben saprai, è il giorno in cui San Biagio di Sebaste, vescovo armeno, fu decapitato. E tu dirai: "Vabbè, chi se ne frega".

    E invece no, il mistico sopraggiunge.

    Il corpo di san Biagio fu sepolto nella cattedrale di Sebaste, ma nel 732 una parte dei suoi resti mortali furono imbarcati, per essere portati a Roma, quando una tempesta bloccò il viaggio a Maratea, dove i fedeli accolsero le reliquie e le sezionarono in diverse parti. Dove finirono?

    Beh, a Carosino, un paesino in provincia di Taranto, è custodita una delle reliquie: un pezzo della lingua, conservato in un'ampolla incastonata in una croce d'oro massiccio.

    Ad Avetrana (TA) e' custodita in un ostensorio d'argento e d'oro un pezzo della gola di San Biagio sul quale vi è un'iscrizione "GUTTURRE SANCTI BLASI" (quindi legata all'arrivo del nuovo presidente del taranto)

    Io credo che quel vaso fosse destinato a contenere la gola e la lingua da trafugare a San Biagio, che però ha impedito il tutto con una potente maledizione.

    Buttatelo nell'Etna!

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  5. Storia interessante , io Ti scrivo solo , perché ho ricevuto per regalo un vaso identico sempre Dinastia Ming con la data sotto 13/04/98 .. ( il vaso viene dall'Ungheria da un mercatino) chissá ....... Adesso guardo con un po' di sospetto quel vaso che fino adesso ha fatto parte dell'arredamento ( anche se la sua storia e meno intrigante) !
    Ciao Krisztina

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